Vincenzo Accattatis, Il giudice nello stato liberaldemocratico, Firenze, Il
Ponte Editore, 2003

pp. 186; Euro 10. Isbn 88-88861-07-6

La difficile lotta per la realizzazione dell'indipendenza della magistratura in Italia; la politicizzazione della magistratura e la possibile iscrizione dei magistrati ai partiti politici; l'azione delle lobbies sulla magistratura; la corruzione dei giudici; il sistema delle raccomandazioni; l'iscrizione dei giudici alle logge massoniche; le "toghe
rosse" sono i temi affrontati in questo libro. In appendice il "caso Berlusconi", in Italia e in Europa.

In definitiva, una breve storia dell'indipendenza della magistratura con l'ottica di mettere a fuoco i molti problemi, politici e sociali, che questa comporta. Una storia, cioè, delle ombre dello Stato liberaldemocratico che, pur in presenza di una Costituzione di ispirazione antifascista, non è riuscito a rinnovarsi.

 

Vincenzo Accattatis ha svolto le funzioni di giudice del lavoro e di giudice di sorveglianza presso il tribunale di Pisa. È stato privato delle funzioni di giudice di sorveglianza per aver preso iniziative giudicate eterodosse. La relativa vicenda è documentata in Magistrati scomodi. Un tentativo di epurazione (Bari, Dedalo, 1974) e in Crimini di pace (Torino, Einaudi, 1975). Collabora a quotidiani e riviste. Per la Feltrinelli ha diretto le collane «Politica e giustizia» e «Il socialismo giuridico». Fra
i suoi libri piú recenti, Governo dei giudici e giudici del governo, Milano, Angeli, 1998, e Quale Europa?, Milano, Edizioni Punto Rosso, 2000